Impianto idrico cattivo funzionamento
Per la buona riuscita di un impianto idrico bisogna partire da un buon dimensionamento dei tubi in maniera, non dico rigorosa, ma con un pò di logica. A questa và aggiunto l’uso delle tabelle relative al consumo degli apparecchi, alla portata dei tubi, alla velocità massima consentita all’acqua all’interno dei tubi.
Non allarmatevi, sono solo delle tabelle di facile interpretazione. A quanti di voi è capitato di essere in doccia e ad un tratto l’acqua riduce di quantità? Spero a pochi. Sè siete tra quei pochi, la probabilità che il vostro impianto sia sotto dimensionato è alta.
Nella maggior parte dei casi questo dipende da un dimensionamento basato sull’esperienza dell’idraulico. Ogni impianto ha la sua storia e i suoi retroscena. Tipologia di distribuzione, lunghezza tubi, numero di deviazioni, tipo di tubo, sezione e così via. La pressione? Si è importante lo è anche, e forse di più, la sezione dei tubi.
Sento spesso dire “beh mettiamo il 16 tanto abbiamo parecchia pressione”. E’ come dire di voler infilare un tappo di spumante nel collo di una bottiglia d’acqua. Potreste spingere con tutta la vostra forza (pressione) ma non entrerà almeno che non riduciate la sua dimensione quindi, la quantità di sughero che entrerà nella bottiglia. Sè il tappo di sughero fosse più morbido, esso si comprimerebbe ed entrerebbe ma sempre con molta difficoltà.
L’esempio è tanto semplice da non considerare tutti gli aspetti scientifici legati allo scorrimento dell’acqua in un condotto. Tutto ciò è stato omesso volontariamente per non annoiare il lettore e far desistere i più pratici. Per fare qualche esempio, abbiamo bisogno di alcuni dati.
Primo tra tutti, la quantità d’acqua necessaria ad ogni singolo apparecchio:
Apparecchio | lavabo | bidet | vasca | doccia | bagno | lavello |
lt/sec | 0,17 | 0,10 | 0,25 | 0,20 | 0,40 | 0,12 |
Quindi la velocità dell’acqua che non deve superare i 2m/s e la pressione tipicamente tra 2 e 4 bar.
Prima di fare qualche esempio, analizziamo i due tipi di impianto realizzabili ovvero a derivazione e a collettore.
In quello a derivazione vi è un’unica condotta dalla quale, lungo il percorso, vengono derivati, con delle T, i vari punti acqua.
In quello a collettore, il tubo principale alimenta il collettore e da lì vengono derivati i singoli punti acqua. Per i vantaggi e svantaggi rimandiamo ad un’altro articolo.
Analizziamo un impianto all’interno di un ipotetico bagno realizzato con tubo multistrato da 16.
Consideriamo di aprire l’acqua in doccia e nel lavabo. Senza tener conto delle perdite localizzate e distribuite, il tubo da 16 nel tratto 1 dovrebbe avere una portata di 0.37 litri al secondo ( lavabo 0.17 + doccia 0.20). Dalla tabella 1 considerando una velocità di 2m/s, il tubo ha una portata di circa 0.28lt/sec quindi al di sotto di quella necessaria a soddisfare i due pezzi sanitari.
Se al tratto 1 sostituissimo un tubo di 20 la quantità d’acqua sarebbe di 0.36 lt/sec che andrebbe bene. Questo a condizione che il tratto 1 non sia superiore ai 4mt altrimenti le perdite di carico ridurrebbero la portata nel punto 1.
Infatti, superando questa distanza, potremmo avere nel punto 1 una portata che non andrebbe più bene. Significa che se sei in doccia e tua moglie entra a lavarsi i denti o la faccia potrebbe scapparci l’imprecazione.Ora consideriamo uno schema di impianto a collettore.
Sostituendo il 20 con il 26 (il diametro in commercio subito dopo il 20), la tua esperienza in doccia sarebbe senza imprecazione. La portata d’acqua al punto 1 sarebbe 0.55-0.6 lt/sec. Bella differenza, vero?
Vi starete chiedendo, e i costi? Prima di porvi questa domanda dovreste considerare che il tubo và posto sotto il pavimento ed il massetto ed è qualcosa che non potrà essere variata facilmente. Infatti qualunque variazione comporterebbe una nuova, anche se parziale, ristrutturazione. Oltretutto nel complesso la differenza di prezzi sarà delle centinaia di euro ed è limitata solo alle colonne montanti.
Quindi in un appartamento con due bagni ed una cucina le montanti potrebbero variare da 2 a 3. Si potrebbe obbiettare sui diametri delle condotte pubbliche, In genere queste sono di media e grande dimensione con pressioni dell’ordine delle decina di bar con velocità dell’acqua che superano abbondantemente i 2m/s. Questo significa grandi quantità d’acqua.
I limiti di pressione e velocità imposti all’interno degli immobile dipende dalla resistenza dei rubinetti, per quanto attiene la pressione, e dal comfort acustico per quanto riguarda la velocità.
In conclusione, per realizzare un buon impianto idrico ci vuole una buona dose di logica ed una piccola conoscenza di idraulica.